Velatura ed Armatura

La Vela

A priori, tutti i tessuti leggeri, resistenti, e non permeabili all’aria possono essere utilizzati.  Benché una leggera porosità, sopra tutto per alcuni modelli, non sia da disdegnare, la porosità fa spesso paio con elasticità.

  Troviamo quindi, fra questi molti tessuti sintetici moderni. 

Un grande classico:
Lo spi in nylon o in poliestere a trama, chiamato cosi perché serve in marina per fabbricare la vela degli spinnaker. Questa tela, leggera e molto resistente, poco permeabile all’aria, poco deformabile, si trova in varie fantasie di colori.  Tessuto traslucido, permette di giocare egualmente sugli effetti di luce.  Molto leggero, il più sottile, pesa circa    30g/m²! I più correntemente utilizzati hanno un peso che oscilla fra i 31 e 55 g. / m2. Solido, concepito per affrontare il vento, conviene dunque molto bene per la costruzione di aquiloni.  Rimane molto rigido, ciò gli dà la precedenza per la confezione di aquiloni senza armatura del tipo Parafoil.

il Tyvek e un tessuto di polietilene che ha l’aspetto della carta. Questo materiale piuttosto opaco ha il vantaggio di essere leggero, in pratica indistruttibile, ma sopra ogni altra cosa, si può incollare e può essere dipinto con tantissime tecniche.
Il tyvek e un marchio depositato della Du Pont, il Tyvek® e costituito da fibre di polietilene ad alta densità   (HDPE) puro al 100 %. Il Tyvek e naturalmente bianco, senza pigmenti, non tossico, chimicamente inerte e sprovvisto di leganti e di materiali di riempimento.

L'ARMATURA

Fino agli anni 70, il legno, benché sostituito da leghe d’alluminio, avrà quasi il monopolio.  L'apparizione della fibra di vetro sconvolgerà questo stato di grazia, nonostante la sua grande robustezza, questa ha dei gravi difetti, mancanza d’elasticità e troppo peso.    Malgrado sia più pesante del legno e comunque più elastica; e utilizzata preferibilmente nella fabbricazione degli aquiloni monofilo, ed apprezzata per la sua grande resistenza.    L’aquilonista continua la sua ricerca verso materiali più provvidenziali. 

La canna da pesca, costituita da larghi tubi di fibra di vetro ha dato molte soddisfazioni in alcuni usi.   Al inizio degli anni 80, un aquilonista, ha un colpo di fulmine, acquista uno stock di frecce per archi in fibra di carbonio, le sue stecche di 0,5 mm di spessore fecero meraviglie. La fibra di carbonio estremamente leggera e rigida ma si rompe più facilita. Si utilizza principalmente per gli aquiloni da sport, pilotabile a due o quattro cavi.

IL CARBONIO

Ogni materiale sottomesso ad uno sforzo eccessivo cede sotto i suoi difetti. Le fibre, grazie alla loro uni-direzionalita’ e ad alla continuità delle loro strutture (lunghe catene macromolecolari), sono la forma di materia che presenta meno difetti.

   Incorporate in una materia (legante) meno resistente delle stesse fibre, possono dunque costituire l’elemento determinante della resistenza di materiali cosi detti “compositi”. 

Due coppie sono utilizzate: il carbonio/epoxy ed il carbonio/vimylester, il primo essendo più resistente del secondo. Altre evoluzioni modificano la struttura dei tubi , carbonio lineare : fibre parallele l’una alle altre, carbonio dalle fibre incrociate : più rigide, carbonio in spirale, e sovrapposizioni con altri materiali , quali l’alluminio . Questi ultimi anni l’aquilone ha avuto diritto a più attenzioni.  Materiali specifici , tubi di carbonio conico , sono stati sviluppati . La fibra di carbonio ha sostituito tutte le armature per l’aquilone pilotabile ed e all’origine del suo sviluppo.