L'OCCHIO DELL’AQUILONE

Questa facoltà che possiede l’aquilone di salire ad altezze relativamente considerevoli doveva fatalmente tentare gli amanti della fotografia panoramica. 

 Un apparecchio fotografico, del peso di circa 1 chilogrammo può essere facilmente essere sollevato da un aquilone dalle dimensioni ordinarie. 

 Uno sperimentatore abituato, Arthur Batut (inventore della fotografia aerea con aquilone) ottenne nel   1888 delle prove molto riuscite.

L’aquilone costruito, per questo scopo, da    Arthur Batut aveva la forma di una losanga di 2 metri d’altezza e di 1,40 m di larghezza.  

L'apparecchio fotografico era fissato da un supporto alla spina mediana, e lo scatto dell’obiettivo si otteneva per mezzo di uno stoppino la cui combustione era calcolata in modo che quando l’aquilone era arrivato ad una certa altezza, il fuoco si propagava ad un filo che rilasciava la molla per lo scatto

Questo sistema di fotografia aerea non serve unicamente a scattare foto curiose. Ma può dare risultati pratici.

  Nel    1895, William Eddy fece a Bayonne (New-Jersey, Stati Uniti) rimarchevoli esperimenti. Propose, in seguito alle sue prove, di utilizzare la fotografia per mezzo d’aquiloni nella marina militare, per scoprire le navi che si trovavano di là dall’orizzonte.

Innalzando gli aquiloni a 300 metri, il campo fotografico si estendeva a circa    80 chilometri al di là dell’ orizzonte visibile. La marina utilizzava gia palloni aerostatici per l’osservazione in mare, ma gli aquiloni più facili da lanciare, potevano rendere, anche loro, grandi servigi.